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Settembre 21

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stica si avverte nelle opere che mostrano il volto serafico di un

Budda ritratto di profilo e avvolto tutt’intorno da rami e fiori cresciuti

sulla superficie dell’idolo antico corroso dall’azione dei

secoli. Come già in altre opere di Tacchi, anche in questo caso

torna il tema delle rovine, ovvero di ciò che resiste al fondo

della storia umana quando il tempo e la natura abbiano fatto il

proprio corso, lasciando al presente nient’altro che frammenti

di un’unità ormai perduta. Ricomponendo questi stessi frammenti,

l’artista immagina quale potrebbe

essere l’aspetto dell’umanità

futura, innestando sul corpo di strane

creature fiori e residui metallici, in un

ibrido che mette insieme natura e artificio,

organico e inorganico. È il presagio

di un avvenire che vedrà l’essere

umano fare i conti con i propri errori,

con gli abusi ai danni dell’ambiente,

trovando il modo di sopravvivere in

un pianeta popolato di rifiuti e dall’aria

ormai irrespirabile. Eppure, esiste

ancora una speranza, una via di fuga

possibile dalla quale ripartire per

far “rinascere” il mondo: è una figura

femminile nuda e addormentata nel

cuore del bosco, una grande madre

pronta a risvegliarsi per ridestare, insieme

a lei, la vita intorno, segnando

un nuovo inizio per il genere umano.

In queste opere, l’uso della foglia oro permane quale tratto distintivo

di un immaginario artistico che da sempre ha il tono

di un racconto leggendario, di un’epopea fuori dal tempo, nelle

cui atmosfere immergersi come in un sogno ad occhi aperti.

Dal 22 agosto al 4 settembre 2021, Duilio Tacchi ha esposto

in collettiva a Pietrasanta con la galleria Artistikamente

di Pistoia.

DUILIO TACCHI

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