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Settembre 21

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A cura di

Nicola Crisci e Maria Grazia Dainelli

Spunti di critica

fotografica

Sabine Weiss

L’ultima grande protagonista della fotografia umanista francese

di Nicola Crisci / foto Sabine Weiss

Nata a Saint-Gingolph in Svizzera

il 23 luglio 1924, Sabine

Weiss iniziò a fotografare nel

1932 e, qualche anno dopo, nel 1946

si trasferì a Parigi avvicinandosi allo

stimolante ambiente culturale della

capitale francese. Conobbe il pittore

americano Hugh Weiss che sposò il 23

settembre 1950 e nello stesso periodo

aprì il suo studio fotografico cimentandosi

in vari generi. Appassionata di

musica, ha ritratto grandi nomi come

Stravinsky e Casals, ma anche protagonisti

della letteratura e dell’arte come

Fitzgerald, Giacometti, Rauschenberg,

Dubuffet, Sagan, del cinema come Jeanne

Moreau e della moda come Chanel.

Fondamentale per raggiungere il

successo fu lavorare per giornali e riviste

celebri nel mondo come The New

York Times, Vogue, Paris Match, Life, Time e Newsweek. La

sua attenzione si spostò sulla fotografia documentaria e

viaggiò non solo negli Stati Uniti ma anche in Egitto, India,

Marocco e Myanmar. A partire dal 1950, iniziò a collaborare

con la principale agenzia di stampa francese che gestiva

il lavoro di Robert Doisneau, il quale divenne suo estimatore.

Da quel momento, e fino agli anni 2000, continuò a lavorare

per la stampa illustrata internazionale, oltre che per

Moderno villaggio di pescatori (Portogallo, 1958)

numerose istituzioni e marchi prestigiosi, realizzando reportage,

servizi di moda, pubblicità, ritratti di celebrità. Parallelamente

all’attività professionale, si dedicò alla fotografia di

strada, immortalando in particolare i bambini, sempre con

un approccio rispettoso dei temi più delicati e con attenzione

al racconto dei contesti di vita più popolari come caffè e

pub. Nonostante i suoi successi e la pubblicazione di circa

40 libri, Sabine Weiss rimane ancora oggi una fotografa poco

conosciuta dal grande pubblico.

Ancora attiva a più di 90 anni,

ha accettato nel 2017, di presentare

e donare al Musée de l’Elysée

di Losanna i suoi archivi personali

con ben 200.000 negativi, 7.000

provini a contatto, 2.700 stampe

d’epoca, 3.500 stampe e 2.000

diapositive. Di se stessa ama dire:

«Fotografo per preservare l’effimero,

fissare il caso, conservare

in un’immagine ciò che scomparirà:

gesti, atteggiamenti, oggetti

che sono testimonianze del nostro

passaggio».

FOTOGRAFIA PASSIONE PROFESSIONE IN NETWORK

www.universofoto.it

Via Ponte all'Asse 2/4 - 50019 Sesto F.no (Fi) - tel 0553454164

Una vetrina (Parigi, 1955) Pennsylvania Station (New York, 1962)

SABINE WEISS

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